THE CHISEL – WHAT A FUCKING NIGHTMARE (Pure Noise Records)

THE CHISEL – WHAT A FUCKING NIGHTMARE (Pure Noise Records)

Quando la crew di Maximum Rock’n’Roll ti definisce “leader della new wave dell’Oi!”, sarà anche pittoresco ma qualcosa vorrà pur significare.
Dunque eccoci qua, con il secondo album de The Chisel in due anni (e dopo quattro dalla formazione della band): ‘What A Fucking Nightmare’.
Uscito il 9 febbraio, il disco già si candida a essere una delle migliori uscite punk-rock dell’anno in corso, semplicemente perchè è … un disco DAVVERO punk.
16 pezzi, di cui soltanto due che superano la soglia dei 3 minuti; abrasivi, taglienti ma soprattutto genuini, puri. CREDIBILI.

Ecco un aggettivo che non usiamo spesso, noi recensori incensanti o malpensanti (io in primis): diamo spesso per scontata una band, che ovviamente sa come si suona e come si fa un disco, ma tante volte -ahimè- ci troviamo davanti la copia della copia-della copia-della copia.
Attenzione, non parlo di riffing, tecnica o stile (anche perchè oggettivamente non credo di esserne poi troppo in grado): parlo di attitudine, sudore che ti fa appiccicare per osmosi le mani durante l’ascolto di un disco, parlo appunto di credibilità.

A questo proposito, ammetto che in un paio di pezzi la band sembra meno a proprio agio rispetto all’album in toto, quando ricercano delle soluzioni più marcatamente e dannatamente melodiche, che forse non è il campo dove viaggiano abitualmente, ma è un’impressione personale e ovviamente non compromette l’imprinting direttissimo del full-lenght.
The Chisel sono certamente meno “catalogabili” commercialmente rispetto ai Grade 2, ad esempio, una band con un background simile (sono anche meno belli del funambolico power-trio dell’isola di Wight, concedetemelo), ma il loro “new wave Oi!”, omaggiando il mitico Maximum R’n’R, è denso, vissuto, zero atteggiamento di convenienza e zero pose, insomma una sorta di “sound of the suburbs” di Membersiana memoria (cristo, l’ho scritto davvero …) trasportato nel 2024 e comunque perfettamente a fuoco con l’epoca attuale.

Forse, se qualcuno che non li conosce mi chiedesse a chi assomigliano, citerei gli Angelic Upstarts, ecco, giusto per dare le coordinate.
Non c’è nemmeno la possibilità di sbadigliare a metà album pensando che mancano altri 8 pezzi: in poco più di mezz’oretta il fottuto incubo è già servito, impiattato e digerito.

Pezzi preferiti: la title-track che subito in apertura ti schiaffeggia come e peggio di Terence Hill davanti al bancone del saloon, ‘Living For Myself’ e ‘Lying Little Rat (Propaganda)’.

Koppo

TRACKLIST

1. What A Fucking Nightmare
2. No Gimmicks
3. Cry Your Eyes Out
4. Nice To Meet You
5. Living For Myself
6. Fuck’Em
7. Lying Little Rat (Propaganda)
8. Bloodsucker
9. Ain’t See Nothing Yet
10. Those Days
11. Evil By Evil
12. Tomorrow

13. Vengeance Is For Me

14. What Do You Mean

15. Cuts Like A Knife

16. What I See

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *