Stick To Your Guns + Deez Nuts + Dead Like Juliet @ Legend Club, Milano | 03/05/24

Stick To Your Guns + Deez Nuts + Dead Like Juliet @ Legend Club, Milano | 03/05/24

Mentre i miei compagni “irritati” erano alle prese con il concerto da noi organizzato al Birrificio Railroad con Kevin Aper (poi ammalatosi e sostituito al volo dal provvidenziale Renny degli I Like Allie), decido di ammutinarmi (sorry guys) e partecipare ad un altro concerto a una ventina di kilometri di distanza da Seregno.

Le band interessate sono nientemeno che Stick To Your Guns e Deez Nuts, due hardcore band che hanno segnato i miei anni 00 e 10! Un appuntamento che non posso permettermi di perdere.
Tra l’altro questo rappresentava una sorta di concerto di riscatto per entrambe le band per motivi diversi. I Deez Nuts dovevano rifarsi dopo il concerto dell’anno scorso in cui avevano suonato in una situazione a dir poco complicata: formazione senza bassista perché infortunato e con la chitarra di Real Bad che ha fischiato per tutto il set per un problema all’ampli. Serata da dimenticare (qui il report).
Gli STYG invece dovevano recuperare il live che si sarebbe dovuto tenere al Circolo Magnolia a dicembre 2022 con i Knocked Loose, concerto interrotto mentre suonavano i KL causa malore di una ragazza nel pubblico.

La data viene resa ancora più allettante dal fatto che si tenga al Legend Club di Milano, uno dei posti migliori per un buon concerto hardcore oggigiorno.

Ad aprire la serata, ci pensano i DEAD LIKE JULIET, band italo/austriaca a me sconosciuta.
Arrivo a set iniziato e trovo il quintetto già indaffarato a spettinare per bene gli astanti. Subito mi colpisce la presenza di una tastiera sul palco e l’alternanza di due voci, una del cantante effettivo (o se vogliamo, il cantante senza strumenti) e l’altra del tastierista stesso che si occupa delle parti più melodiche.
Devo dire che l’impatto è notevole, soprattutto per una band di apertura e, nonostante la mia naturale e involontaria antipatia per le tastiere, il tutto risulta molto ben amalgamato. Le atmosfere e gli effetti delle tastiere arricchiscono senza stufare il loro metalcore piuttosto classico con strofa cattiva, breakdown e poi ritornello super melodico.
A discapito della scarsa presenza del pubblico che, causa pioggia e orario pre-serale, non popola ancora il parterre del Legend, un manipolo di sostenitori dà manforte alla band che si galvanizza e torna a casa soddisfatta. Sicuramente si sono fatti un po’ di fan, tra cui il sottoscritto.

È il turno dei DEEZ NUTS.
Prima nota positiva: il bassista c’è! Seconda nota positiva: la chitarra di Real Bad sembra funzionare! Terzo: i quattro australiani sembrano belli carichi! Si preannuncia un gran bel concerto.
E infatti la band di Melbourne non si smentisce: partono con Shot After Shot (o forse era la seconda) e il livello di presa bene è già piuttosto alto.
Il sorriso sulla faccia del cantante JJ Peter e gli sguardi di intesa con Real Bad fanno intendere che la band è soddisfatta della risposta del pubblico e in effetti posso dire che, essendo stato a diversi loro concerti a Milano, il mosh è più scatenato del solito.
Vengono sciorinate molte hit (anche se ci sono delle mancanze come ad esempio Tonight We Gonna Party Like There’s No Tomorrow) e si pesca in egual modo da tutta la loro discografia.
Quel “Appreciate you” che JJ Peters ripete alla fine di quasi ogni canzone, mentre nell’ultimo concerto sembrava una semplice frase di cortesia per uscire dall’imbarazzo, questa volta sembra molto più sincera e noi dal pubblico siamo contenti di poter applaudire senza guardarci le scarpe per la vergogna.

Gli STICK TO YOUR GUNS sono stata una delle prime band hardcore “moderne” che mi hanno conquistato. In particolare Diamond è stato l’album che mi ha fatto scattare la scintilla per loro, con una combinazione perfetta tra aggressività e melodia e testi molto profondi.
Devo dire che gli ultimi due album non mi avevano entusiasmato per via di ritornelli fin troppo “pop” ma, non avendo mai visto dal vivo la band di Orange County, questa data rappresentava per me comunque una sorta di chiusura del cerchio.

La band è in forma, a parte il bassista Andrew reduce da un’operazione al ginocchio che lo obbliga seduto su uno sgabello.
Il sample di Diamond introduce l’omonima canzone che funge da intro per l’anthemica Nobody. Il pubblico è tutto un singalong e si fa a gara per accaparrarsi il microfono che Jessie punta per gridare anche solo qualche parola.
Il “nuovo” batterista Adam, che milita anche in formazioni come Internal Affairs, Dare e Abrasion, è una vera furia e picchia che è una meraviglia.
La scaletta è sbilanciata su Diamond, com’è giusto che sia, mentre solo un pezzo da True View (Married To The Noise) e purtroppo solo un paio da The Hope Conspiracy. Nessun pezzo invece della vecchia fase della band pre 2010, anche se dal pubblico parte qualche richiesta, ricambiata solo dai sorrisoni di Jessie.

In un paio di occasioni durante il set il carismatico cantante fa dei brevi discorsi, uno di questi sull’egoismo dilagante nella cultura contemporanea, e per alcuni istanti il Legend si ferma completamente, lasciando spazio ad un totale è quasi surreale silenzio.

Il concerto si chiude, come prevedibile, con l’inno Against Them All.
Niente encore ma va bene così.
Sinceramente con questa data pensavo di chiudere un capitolo iniziato una quindicina di anni fa ma ora che sono riuscito a vedere questa incredibile band dal vivo, un nuovo capitolo si è aperto: aspettare che tornino nuovamente a distruggerci le orecchie.

Frankie

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